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Nuovo Dpcm: una nuova serrata per piscine, palestre, teatri e cinema chiusi dall’entrata in vigore del decreto del 25 ottobre. Questa chiusura delle attività ha così riaperto il tema dei rimborsi, come era successo durante il precedente lockdown. L’ultimo provvedimento però si è occupato di una sola categoria, sulle altre possono valere le condizioni già applicate nella scorsa primavere. Vediamo quali sono i casi in cui si possono richiedere i rimborsi.

Piscine e palestre i rimborsi previsti dal nuovo Dpcm

Il nuovo Dpcm si è espresso soltanto dei voucher per gli spettacoli dal vivo. Per quanto riguarda le palestre e le piscine dovrebbe valere quanto già deciso durante il lockdown di marzo. Le strutture dunque, al momento della riapertura, dovrebbero provvedere a rilasciare un buono per i mesi non sfruttati. Spesso viene offerto un semplice prolungamento dell’abbonamento in essere della durata dei mesi di sospensione. In alternativa, rimane sempre valida la possibilità di richiedere il completo rimborso dell’abbonamento per i mesi non utilizzati.

E se non si volesse più tornare in palestra?

Le associazioni dei consumatori suggeriscono di chiedere il rimborso per il periodo di chiusura o per le restanti rate dell’abbonamento. Nel caso di un rifiuto del gestore, occorre inviare una raccomandata a/r o una pec di messa in mora, intimando la risoluzione del contratto ai sensi dell’art. 1463 del codice civile. Nel caso di un’assenza di risposta entro 10 giorni,o si ha risposta negativa occorrerà rivolgersi al giudice di pace. In caso i pagamenti sono stati fatti con l’intermediazione di una finanziaria si può chiedere la risoluzione del contratto di finanziamento ai sensi dell’art. 125 quinques del Testo Unico Bancario e il rimborso delle rate pagate per servizi di cui non si è potuto usufruire. In mancanza di risposta o di risposta negativa, ci si potrà rivolgere all’Arbitro Bancario Finanziario.

Biglietti per spettacoli dal vivo

Decisa la chiusura dei teatri almeno fino al 24 novembre. Il decreto Ristori ha però stabilito un rimborso con voucher per gli spettacoli dal 24 ottobre e fino a gennaio 2021 saltati per le nuove restrizioni anti-Covid. La misura vale anche per “i titoli acquistati dal 1° al 24 ottobre non fruiti” finora e “non fruibili fino al 31 gennaio 2021”. Il voucher ha validità di 18 mesi e deve essere richiesto entro 30 giorni. In caso di cancellazione definitiva del concerto o dello spettacolo, l’organizzatore dovrebbe provvedere immediatamente al rimborso, con restituzione della somma versata.

Abbonamento ai mezzi pubblici con il nuovo Dpcm

Il taglio del 50% dei posti sui mezzi del trasporto pubblico è tra le nuove regole previste a livello nazionale dall’ultimo Dcpm. Dunque, autobus e metropolitane non si fermeranno. E infatti il decreto Ristori non ha previsto rimborsi per chi si trovasse nella condizione di non poter usufruire dell’abbonamento ai mezzi pubblici, come nel caso di chi venisse messo in smart working dalla propria azienda. Si può allora fare riferimento all’articolo 1464 del Codice civile (Impossibilità parziale): “Quando la prestazione di una parte e’ divenuta solo parzialmente impossibile, l’altra parte ha diritto a una corrispondente riduzione della prestazione da essa dovuta, e può anche recedere dal contratto qualora non abbia un interesse apprezzabile all’adempimento parziale”.