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In questi giorni si parla molto degli sviluppi dell’impeachment nei confronti di Trump, da poco uscito dalla Casa Bianca. Come sta andando?

L’inizio della vicenda

Questo non è il primo impeachment per Trump: già nel 2017 Trump era finito sotto processo con l’accusa dell’interferenza russa nelle elezioni presidenziali del 2016. A questo si è aggiunta l’accusa di aver fatto pressioni nei confronti del presidente ucraino per avviare indagine neu riguardi di Hunter Biden, figlio del candidato democratico Joe Biden. In questo caso, nonostante la Commissione Giudiziaria alla Camera abbia votato favorevolmente, il Senato, al tempo controllato dai Repubblicani, ha respinto le accuse.

Le motivazioni del secondo impeachment contro Trump vanno invece ricercate nella sua aggressiva campagna elettorale, soprattutto quella durante il lungo conteggio dei voti, che ha animato il dibattito dentro e al di fuori dagli Stati Uniti. Trump ha per giorni ribadito di aver vinto le elezioni e che vi era stato un broglio elettorale, nonostante le continue smetite. I tweet al riguardo sono stati oscurati o indicati come fake news dalla piattaforma stessa.

Fu un periodo molto pesante, aggravato appunto dall’insistenza del presidente nel dichiarare un broglio. Per comprendere il clima del periodo, per chi se lo fosse perso, basta guardare questo meme, che riprende una scena di Storia di un matrimonio (2019):

Ogni giorno mi sveglio e ci sono ancora le elezioni – *piange*

L’attacco al Campidoglio

impeachment trump
I manifestanti alla Campidoglio

Il picco è stato raggiunto con il famoso attacco al Campidoglio all’inizio dell’anno. Il 6 gennaio, in occasione della conferma di Biden come nuovo Presidente degli Stati Uniti, migliaia di manifestanti si sono riuniti davanti alla sede del governo per protestare sull’apparente broglio elettorale.

In questa occasione Trump ha tenuto un discorso decisivo, dove affermava che non avrebbe mai concesso la vittoria a Biden, chiedendo a Mike Pence (ex-vicepresidente), di ribaltare i risultati elettorali (cosa che non poteva fare) e ha incoraggiato i manifestanti.

Non vi riprenderete mai il nostro paese con la debolezza. Dovete esibire forza e dovete essere forti. Siamo giunti qui per chiedere che il Congresso faccia la cosa giusta e che conti solo gli elettori che sono stati nominati legalmente. […] Combattete. Combattiamo come dannati. E se non combatterete come dannati, per voi non vi sarà più un paese.

Verso le 14 dello stesso giorno, i manifestanti hanno deciso di prendere d’assalto il Campidoglio, riuscendo a violare le misure di sicurezza ed entrando all’interno dell’edificio. Anche le manifestazioni all’esterno continuarono ad essere molto violente, anche nei confronti della polizia. I membri del Congresso hanno dovuto nascondersi, chiudersi a chiave nei loro uffici e infine mettersi delle maschere antigas quando si è cominciato ad utilizzare i gas lacrimogeni contro la folla.

Il ruolo di Trump e la richiesta di impeachment

Durante le poteste Trump, secondo alcune indiscrezioni, guardava la scena come se fosse un reality show. Nonostante le pressioni da condannare più espressamente gli eventi di Capitol Hill, Trump si è sempre mantenuto sul vago, chiedendo comunque di cessare le violenze. Infine nel suo discorso, pubblicato su Twitter, ha in qualche modo difeso i manifestanti, pur infine incoraggiandoli ad andare a casa:

So della vostra sofferenza. So che siete feriti. Vi è stata un’elezione che ci è stata rubata. Abbiamo avuto una vittoria schiacciante e tutti lo sanno, soprattutto l’altro schieramento, ma ora dovete andare a casa. […] Vi voglio bene.

A seguito di questi fatti, una settimana più tardi la Camera ha chiesto l’impeachment del Presidente, a solo una settimana dalla fine del suo mandato, per incitamento alla sovversione e azione illegale in Campidoglio. L’accusa sostiene che Trump sapesse già da prima cosa si stesse tramando sui social, ma che non sia comunque intervenuto.

Per il momento il Senato ha riconosciuto la costituzionalità del processo, con il favore di tutti i 50 senatori Democratici e dei 6 senatori Repubblicani, ma per avere la condanna c’è bisogno di 66 voti a favore.

Particolare protagonista dell’inizio del processo è stato Jamie Raskin, che ha fatto un discorso molto coinvolgente, spiegando che questo non può essere il futuro dell’America. Per chi mastichi un po’ di inglese, questo è il video:

Mercoledì è effettivamente cominciato il processo, dove si potranno esprimere entrambe le parti: prima parlerà l’accusa, poi la difesa, infine i senatori potranno fare domande alle parti. Nessuno si aspetta l’intervento di Trump.

Il processo durerà circa tre settimane, ma è improbabile che Trump venga condannato, anche data l’eccezionalità della situazione. Trump è infatti il primo presidente a subire due volte l’impeachment, e soprattutto, a subirlo dopo la fine del mandato.