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In queste ore decisive per il governo, Jessica Costanzo e altri grillini si sono rifiutati di votare il nuovo governo. Ecco cos’è successo.

Jessica Costanzo e gli altri dissidenti

La nascita del governo Draghi non è stata applaudita da tutti: già ieri al voto al Senato, 15 senatori grillini si sono rifiutati di votare la fiducia al nuovo esecutivo. E, per non farsi mancare nulla, sono stati subito espulsi. Così ha commentato la scelta Beppe Grillo, lo storico leader del movimento:

Oggi, alle 21.55 la sonda Perseverance atterrerà su Marte. Alla stessa ora, la Perseveranza atterrerà su un altro Pianeta. La Terra. Più precisamente alla Camera dei deputati. I Grillini non sono più marziani.

Un paragone ardito con una delle più importanti missioni scientifiche di questi anni. Tuttavia le proteste non si sono fermate: un altro importante gruppo di Grillini alla camera si è rifiutato di votare al nuovo governo. Infatti altri esponenti della camera, fra cui appunto Jessica Costanzo, hanno commentato così:

Esprimiamo la nostra piena solidarietà ai senatori M5S espulsi per aver votato contro la fiducia a questo governo della grande ammucchiata, per essersi astenuti o per non essere stati presenti. La loro espulsione suona anche come un avvertimento nei confronti di noi deputati.

Nonostante tutto, hanno mantenuto la loro posizione sul no. Hanno infatti dichiarato:

l nostro impegno, nel solco del programma elettorale non verrà certo meno, nonostante le minacce e i tentativi di condizionare il nostro voto. Lavoreremo insieme per costruire un’alternativa a un governo del ‘tutti dentro’ e dell’austerità. L’alternativa c’è!

È la fine del MoVimento?

Jessica Costanzo
@Il Fatto Quotidiano

Molte voci si rincorrono in questo momento così particolare per il MoVimento, che sta prendendo una strada così diversa. Gli espulsi in senato si stanno già riorganizzando sotto la guida di Mattia Crucioli, per creare un nuovo gruppo e un nuovo simbolo. A questo proposito la senatrice Bianca Granato ha dichiarato:

Un nuovo soggetto politico? Stiamo valutando il da farsi. Se vogliamo rendere produttiva la nostra scelta, mi sembra l’unica via percorribile.

L’ala più dura e pura del MoVimento intanto guarda a Di Battista, che è stato l’addio più sentito e forse (?) neanche tanto inaspettato davanti alla formazione del nuovo governo. Lo stesso ha programmato una diretta su Instagram proprio domani, spiegando

Ci sono cose da dire. Scelte politiche da difendere. Domande a cui rispondere ed una sana e robusta opposizione da costruire.

Ne vedremo delle belle!