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L’Onorevole Falsini ci racconta una notizia che è arrivata ieri e ha sconvolto tutti: Nicola Zingaretti si è dimesso dalla segreteria del Pd. Ecco tutto quello che sappiamo.

La vicenda

Ieri nel pomeriggio è giunta una notizia inaspettata: Nicola Zingaretti si è dimesso dalla segreteria del PD. La notizia è stata data dallo stesso Zingaretti sulla sua pagina Facebook:

Un post molto corposo e sofferto, che ha lasciato di stucco i dirigenti del partito, come riferisce Repubblica:

Una scelta, quella del leader dem e presidente della Regione Lazio, che ha colto di sorpresa i dirigenti e parlamentari del partito. Nessuno, spiegano diversi esponenti pd, era stato informato della decisione del segretario. Sicuramente, c’era molta attesa per l’Assemblea nazionale del 13 marzo: un appuntamento necessario per capire come affrontare le tensioni interne e la richiesta avanzata dalla minoranza di procedere con il congresso.

Le reazioni alle dimissioni di Zingaretti

zingaretti dimesso
@Affari Italiani

Le reazioni del partito sono state diverse, fra cui quella dell’Onorevole Franceschini, attuale Ministro della Cultura, come riferisce sempre Repubblica:

E dal partito sale la richiesta di ripensarci. “Abbiamo sulle spalle non solo il destino del Pd ma una responsabilità più grande nei confronti di un Paese in piena pandemia. Il gesto di Zingaretti impone a tutti di accantonare ogni conflittualita’ interna, ricomponendo una unità vera del partito attorno alla sua guida”, scrive il ministro della Cultura, Dario Franceschini.

Perché Zingaretti si è dimesso? Le motivazioni, spiega Il Post, sono principalmente da ricercare nel nuovo governo, che ha messo in difficoltà la sua leadership:

Dopo la caduta del secondo governo Conte e la nascita del governo Draghi, nel PD sono emerse tensioni e fronti che esistevano da tempo, e la leadership di Zingaretti ha cominciato ad essere messa esplicitamente in discussione da alcune correnti del partito.

Molti dissensi sono emersi anche nella decisione della continua alleanza coi MS5, che secondo alcuni starebbe indebolendo il partito, come spiega sempre Il Post:

Una delle questioni di maggior dissenso verso Zingaretti riguardava il suo rapporto con il M5S e la sua volontà, dichiarata, di concretizzare con quel partito un patto strutturale, anche in vista delle amministrative. L’accusa principale a Zingaretti era quella di aver rinunciato a una vocazione maggioritaria del suo stesso partito, e di averlo indebolito a vantaggio di un altro, il M5S, che in alcuni sondaggi recenti ha superato nettamente il PD nell’ipotesi, molto accreditata, di una leadership dell’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

L’opinione dell’Onorevole Falsini

Una decisione sofferta, ma forse neanche così sorprendente: la decisione di voler continuare coi Cinque Stelle potrebbe essere la batosta finale di un partito già indebolito e, forse, sarebbe il momento di trovare una nuova leadership ed una guida diversa per riconquistare l’elettorato.

Per avere una panoramica a caldo della vicenda e delle reazioni vi consiglio l’articolo di Repubblica. Invece per avere un’analisi più a freddo dei perché e di cosa succederà, vi consiglio l’articolo del Post.

Immagine di copertina: Today