fbpx

Ester ci mette al corrente di quello che sta accadendo in relazione al vaccino AstraZeneca.

Negli ultimi giorni il vaccino prodotto da AstraZeneca è al centro dell’attenzione sui social e mass media. Attualmente si sospetta che il vaccino possa causare effetti collaterali gravi. Dall’11 marzo, in diversi paesi è sospesa la somministrazione e la distribuzione. Così anche la Francia, La Germania, l’Italia e la Spagna, il 15 marzo.

Ester infatti, ci propone l’articolo di internazionale.it :

1) Quali paesi hanno sospeso il vaccino Astrazeneca?

Fino al pomeriggio del 15 marzo almeno dodici paesi avevano sospeso l’uso del vaccino AstraZeneca. Si tratta soprattutto di paesi europei: Francia, Danimarca, Germania, Italia, Spagna, Norvegia, Islanda, Bulgaria, Paesi Bassi e Irlanda, a cui si aggiungono Thailandia e Repubblica Democratica del Congo. Altri paesi dell’Unione europea – Austria, Lussemburgo, Estonia, Lituania e Lettonia – hanno bloccato alcuni lotti specifici del vaccino, permettendo l’uso delle altre dosi. Per quanto riguarda la Francia, il presidente Emmanuel Macron ha precisato che la sospensione del vaccino è decisa in attesa del parere dell’Agenzia europea del farmaco (Ema), atteso per il pomeriggio del 16 marzo.

2) Perché queste decisioni Astrazeneca?

Le preoccupazioni si basano su alcuni gravi casi di formazione di trombi in persone vaccinate. In Danimarca una paziente di 60 anni è morta di trombosi (un’ostruzione vascolare causata da un trombo) poco dopo la somministrazione del vaccino dell’AstraZeneca. Le autorità sanitarie del paese hanno deciso di applicare un severo principio precauzionale sospendendo la somministrazione del farmaco per due settimane. “Attualmente non è possibile stabilire se esista o meno un legame. Agiremo tempestivamente, serve un’indagine approfondita”, ha spiegato il ministro della salute danese Magnus Heunicke.

La Norvegia è allineata a questa posizione quando tre persone vaccinate di età inferiore ai cinquant’anni sono state ricoverate in ospedale con trombi (una di loro è morta il 14 marzo). Inoltre si è verificato un decesso a causa di un’emorragia cerebrale.

Ad alimentare i timori c’è anche il fatto che le autorità hanno rilevato casi di emorragie cutanee in persone giovani a cui era stato somministrato il vaccino. Il problema è stato preso assolutamente sul serio. “È grave e potrebbe essere il segnale di una diminuzione del numero di piastrine”, ha dichiarato l’Istituto norvegese di sanità pubblica.

Secondo l’agenzia europea del farmaco, trenta casi di trombosi sono stati riscontrati fino al 10 marzo su circa cinque milioni di europei (residenti nella zona economica europea) vaccinati con il prodotto del laboratorio anglo-svedese.

3) Il legame tra questi effetti collaterali e il vaccino è confermato?

No. I possibili effetti collaterali dei vaccini sono comunicati con precisione alle autorità sanitarie. Questo elenco, il più esaustivo possibile, è una garanzia nel controllo della campagna vaccinale. Ma non basta: un’analisi dettagliata deve essere condotta in seguito per comprendere se il vaccino sia responsabile delle patologie segnalate o se sia normale osservarle in queste proporzioni rispetto alla popolazione generale.

Al momento l’Ema ritiene che il numero di trombosi osservate tra le persone vaccinate non sia superiore a quello riscontrato nella popolazione generale. Il Regno Unito, segue la stessa linea. “Considerando il gran numero di dosi somministrate e la frequenza con cui possono prodursi naturalmente le trombosi, gli elementi di cui disponiamo non suggeriscono che il vaccino ne sia la causa”, ha garantito alla Bbc Phil Bryan, responsabile dei vaccini per l’agenzia britannica di farmaco-vigilanza, Medicines and healthcare products regulatory agency.

4) Questi effetti collaterali rimettono in discussione l’utilità del vaccino AstraZeneca?

L’Ema ritiene che “i benefici dei vaccini continuano a superare i rischi”. È la posizione sostenuta anche dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Il 12 marzo Margaret Harris, portavoce dell’Oms, ha dichiarato che “qualsiasi allerta di sicurezza dev’essere soggetta a un’indagine”, ma al contempo “non c’è ragione di non usare” il vaccino di AstraZeneca.

La valutazione di un farmaco passa dalla valutazione dei rischi che presenta rispetto ai benefici. Nel caso del vaccino di AstraZeneca la sua efficacia contro le forme sintomatiche di covid-19, il cui tasso si aggira attorno al 60 per cento, continua a far pendere la bilancia in favore dell’utilizzo. Questa valutazione può cambiare con l’aumento delle conoscenze in materia, di conseguenza è utile seguire nel tempo sia l’efficacia sia gli inconvenienti prodotti da un farmaco.

5) Qual è la posizione della Francia?

In Francia il vaccino al momento è somministrato alle persone di età compresa tra 50 e 74 anni che presentano rischi di comorbidità, oltre ai pazienti maggiori di 75 anni. La somministrazione avviene non solo negli studi medici ma dal 15 marzo anche in farmacia, per accelerare la campagna vaccinale. In un primo momento le autorità sanitarie hanno mantenuto una posizione simile a quella dell’Ema.

Rispondendo alle domande in diretta sulla piattaforma video Twitch nella giornata del 14 marzo, il primo ministro Jean Castex aveva invitato a proseguire l’uso del vaccino in Francia: “In questa fase bisogna avere fiducia in questo vaccino e farsi vaccinare. Lo dico in modo solenne. In caso contrario avremo ritardi nelle vaccinazioni. I francesi e le francesi saranno meno protetti e la crisi sanitaria durerà più a lungo”.

Il 15 marzo Emmanuel Macron ha annunciato la sospensione provvisoria del vaccino nell’attesa del parere dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema). “La decisione che è stata presa in conformità con la nostra politica europea è di sospendere per precauzione la vaccinazione con AstraZeneca, nell’attesa di riprenderla rapidamente se l’Ema lo permetterà”.

6) Quali sono gli altri effetti collaterali del vaccino AstraZeneca?

I principali effetti collaterali comparsi durante le sperimentazioni sono dolore e una maggior sensibilità nella zona dell’iniezione. Altre reazioni sono mal di testa, spossatezza, dolori muscolari o febbre. Più di un soggetto su dieci manifesta tali sintomi, spesso con forte intensità. In alcuni casi i sintomi possono costringere la persona a mettersi in malattia.

Secondo l’ultimo rapporto dell’Ansm, fino al 4 marzo in Francia ci sono ad oggi 3.013 segnalazioni su oltre 454mila vaccinazioni con il prodotto dell’AstraZeneca. “La grande maggioranza dei casi riguarda sindromi pseudoinfluenzali, spesso di forte intensità (febbre alta, dolori, cefalee)”, precisa l’Ansm.

Dal riscontro di altri effetti collaterali più rari, ma al momento non è emerso alcun legame tra questi effetti e il vaccino. Gli effetti collaterali gravi, come decessi, problemi di aritmia cardiaca o perdite di gusto e olfatto sarebbero estremamente rari: solo quindici casi possibili sono stati segnalati in Francia, e non è stato ancora riscontrato un legame con il vaccino.

Cosa dice Ester?

Effettivamente questa è stata una bella doccia fredda.. chissà come riusciranno a trovare la giusta soluzione a tutto ciò! Forse i tempi sono stati troppo stretti, forse serviva qualche mese in più di studio, forse servivano più investimenti, ma in questo scenario è difficile anche avere una proiezione basica su quel che sarà. AstraZeneca in stand – by, momentaneamente, è la soluzione migliore, vero che non di tutta l’erba bisogna farne un fascio.. però la “paura” vive da un anno nel nostro modo di vivere.