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Spuntano i primi nomi dell’esecutivo Draghi, ora che sembra di essere vicini ad una possibile formazione: Ruffini all’economia e Belloni agli esteri.

I nomi papabili: Ruffini all’Economia, Belloni agli Esteri

Dopo il voto positivo su Rousseau per la formazione del Governo Draghi, cominciano a spuntare nuovi nomi che potrebbero rappresentare i nuovi ministri dell’esecutivo. Tutto da l’idea di un tipo di governo misto, fra ministri tecnici e politici.

Fra questi, Ernesto Maria Ruffini all’economia: avvocato, classe 1969, è dal 2020 direttore Agenzia delle Entrate e presidente dell’Agenzia delle entrate-riscossione. Non un ministro politico, ma comunque simpatizzante del PD in passato, ora più vicino all’area di Italia Viva.

Un altro nome che emerge con insistenza è Elisabetta Belloni per gli Esteri: classe 1958, segretario generale della Farnesina dal 2016, già direttrice dell’Unità di Crisi degli affari Esteri fra il 2004 e il 2008.

Una squadra che non si può discutere

ruffini economia

Secondo le indiscrezioni, la politica di Draghi sarebbe quella di porre una squadra prendere o lasciare: sembra che l’ex governatore della BCE non abbia intenzione di far partire delle consultazioni per quanto riguarda i nomi, anzi sembra che abbia già una lista in mente.

SI potrebbero avere anche alcune riconferme, come Speranza alla Salute e Boccia agli Affari Regionali. La presenza dei ministri politici dipenderà da quanto sarà effettivamente larga la maggioranza: in sostanza più partiti, più ministri tecnici. L’idea sarebbe quella di evitare il più possibile l’incompatibilità fra le varie linee politiche, magari affidando la maggior parte delle cariche politiche ai sottosegretari.

Gli altri nomi possibili

Altri nomi possibili sono Enrico Giovannini, finora indicato per il ministero del Lavoro, come Ministro della Transizione Ecologica (ma che cos’è la transizione ecologica? Scopritelo qui). Anche lui in passato ha coperto la carica Ministro del Lavoro per il Governo Letta, ma è anche co-fondatore e Portavoce dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, il che lo renderebbe forse papabile per il tema ambientale.

Per la Giustizia si ipotizza Marta Cartabia, il nome più papabile, ma anche molto discusso: classe 1963, è stata Presidente della Consulta fino al 2020 e prima donna ad occupare tale carica. Sembra andare verso la conferma l’attuale Ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, e Speranza ancora alla Salute.

Ne vedremo delle belle.